Introduzione
Miniere artigianaliPerché la Svizzera lotta contro l'oro sporcoRacconti dal Perù
Il prezzo del metallo prezioso, mai così alto negli ultimi dieci anni, spinge i minatori a continuare l'estrazione in una zona dove l'attività mineraria va a braccetto con quella criminale e dove l'applicazione della legge lascia piuttosto a desiderare.
Miniere abusive vs. miniere legaliI due lati dell'autostrada interoceanica del Perù
"Solo in pochi possono lavorare qui", dice Juan Ttamiña, un minatore che lavora per mantenere la sua famiglia. "La maggior parte svolge illegalmente questa attività".
Stando al governo, in ampie aree di questa regione l'applicazione delle leggi non segue una linea così netta come il percorso dell'autostrada. E questa situazione, dicono gli esperti, ha favorito le attività minerarie illegali che sono responsabili della deforestazione su larga scala e dell'inquinamento da mercurio.
Alcuni hanno gettato la spugna. All'inizio del 2019, il raffinatore svizzero Metalor ha smesso di rifornirsi dai minatori d'oro artigianali dell'America latina. Il gruppo ha preso questa decisione all'indomani del sequestro da parte dei funzionari doganali peruviani di 91 chili di lingotti d'oro dell'esportatore locale Minerales del Sur destinati alla raffineria elvetica. Le autorità peruviane sospettavano che il carico contenesse oro di provenienza illegale, forse anche dalla regione Madre de Dios.
Operazione Mercury
Fare le cose per bene
Cercare di fare le cose per beneIl minatore Juan Ttamiña
L'area dove può estrarre l'oro si trova nel corridoio minerario, una zona di circa 500 mila ettari (l'equivalente di quasi un milione di campi da calcio). Qui le attività devono rispettare gli standard ambientali e sociali.
Requisiti di certificazione
Per ottenere la certificazione, Ttamiña deve provare che sta rimboscando aree deforestate e che non impiega mercurio nell'estrazione dell'oro. In una struttura appositamente costruita, ha installato una tavola vibrante per separare l'oro dal resto della terra senza l'uso di mercurio.
Ttamiña ha lavorato duramente per uscire dalla miseria. All'inizio, la sua famiglia possedeva soltanto un paio di carriole e una semplice pompa a motore per l'acqua utilizzata per lavare il materiale grezzo. Oggi, l'uomo di mezza età dà lavoro a 22 persone che impiegano moderni escavatori meccanici e camion per rimuovere la terra dalla sua 'cuadricula', la zona di un chilometro quadrato di cui ha la concessione.
"La produzione non è sempre uguale. Oggi potrebbe essere maggiore, ma anche minore", spiega Ttamiña mentre due operai concludono il loro turno. Per otto ore hanno slavato il materiale grezzo con l'acqua su due scivoli. I dipendenti dormono sul posto in un dormitorio di mattoni a un piano.
"Ci trattano come se fossimo dei minatori abusivi, ma le autorità sanno esattamente chi lo è e chi no", afferma Juan Ttamiña.
Il mercato nero
L'ex minatore Walter BacaIl mercato neroCome funziona
Eludere la legge
Quando lo abbiamo incontrato a Huepetuhe, capoluogo della regione Madre de Dios, non ha voluto esprimersi riguardo a queste accuse. Ci ha però svelato alcuni retroscena sul commercio dell'oro. "È soprattutto chi compera ora ad eludere la legge", dice Baca. "La gente continua a lavorare illegalmente poiché ha degli obblighi nei confronti degli acquirenti".
Baca è il nipote di una nota coppia: Gregoria Casas e Cecilio Baca. Sono stati i primi coloni a giungere nella miniera a cielo aperto di Huaypetue dove è iniziata l'attività d'estrazione. Stando al sito web di giornalismo investigativo Ojo Publico, la coppia è proprietaria di 18 lotti e per vari anni è stata indagata per attività minerarie illegali e riciclaggio di denaro sporco.
L'ex minatore non ha voluto commentare queste accuse contro i suoi parenti. Ha però ricordato che molti commercianti locali sono coinvolti in pratiche di evasione fiscale e corruzione. Li accusa di manipolare il mercato, di controllare i prezzi e di non emettere alcuna fattura d'acquisto. I minatori devono invece sottostare ai loro ordini.
Un portavoce della compagnia ha assicurato a swissinfo.ch che Metalor si è "molto impegnata" nel processo di formalizzazione in Perù e ha informato le autorità sulle sue preoccupazioni riguardo alla tracciabilità. "Finora, le risposte ottenute dalle diverse autorità peruviane sono molto rassicuranti", ci scrive il portavoce. "Tuttavia, siamo delusi dal fatto che il quadro normativo e la sua applicazione non sono sufficientemente solidi".
"La gente lavora all'impazzata"
Quando il prezzo del metallo è aumentato, molti hanno acquistato nuovi macchinari per addentrarsi nel cuore della giungla, inquinando i corsi d'acqua e il sottosuolo con il mercurio. Anche se nel 2018 il Perù ha ratificato un accordo internazionale volto a ridurre la contaminazione da mercurio, è facile acquistarlo online in tutto il Paese.
Dopo che sei anni fa, nell'ambito di un blitz volto a reprimere le miniere illegali, l'esercito peruviano gli ha fatto saltare in aria tutta l'attrezzatura per l'estrazione mineraria, Baca ha deciso di cambiare attività professionale. Oggi noleggia macchinari "ai minatori che partecipano al processo di formalizzazione", quelli che intendono rispettare le regole e gli standard ambientali e sociali.
La maggior parte dei minatori è fuggita dalla regione di La Pampa, dove l'attività mineraria è vietata, quando hanno sentito parlare dell'operazione Mercury. Duecento persone sono state comunque arrestate e milioni di dollari di macchinari e attrezzature sono stati sequestrati e distrutti.
Baca ricorda ciò che ha vissuto personalmente: "La gente lavora all'impazzata. Visto che il governo bombarda i campi o requisisce le macchine, i minatori lavorano come matti. La strategia governativa non va bene".
Il generale Luis Vera, capo della Direzione per l'ambiente della polizia nazionale peruviana, ci dice in un'intervista condotta a Lima che l'esercito ha trovato posti analoghi quando si è recato nella regione dov'è diffusa l'attività mineraria illegale. "Ci sono stati molti abusi e sparizioni perché non c'era un'autorità pubblica", dice Vera. "I responsabili o finanziatori dei lotti illegali facevano il bello e il brutto tempo".
"A volte si sente il rumore dei motori che funzionano nel cuore della giungla", dice Doris, una donna che gestisce un hotel situato lungo la strada. Non vuole dirci il suo nome completo. "C'è un sacco d'oro là fuori. In una giornata si possono guadagnare 1000 sol" (290 franchi).
Stando al programma di monitoraggio della foresta amazzonica andina, la deforestazione causata dall'attività mineraria è diminuita del 92% tra il 2018 (900 ettari) e la prima metà del 2019 (67 ettari). Questi dati indicano la situazione prima e dopo l'inizio dell'operazione Mercury.
"Perseguiamo tutte le attività volte a trasformare l'oro sporco in oro legale"
Insabbiamenti e inquinamento
Bugie, insabbiamenti e inquinamento
Aria inquinata dal mercurio
(I colori viola e rossa indicano le aree più contaminate; esse coincidono con i luoghi in cui ci sono i forni per la fusione dell'oro)
I legami con la Svizzera
I legami con la Svizzera
Produzione
Immagini: Sebastian Castañeda e Paula Dupraz-Dobias (foto addizionali di ATS-Keystone)
Grafici: Kai Reusser e Alexandra Kohler
Video: Sebastian Castañeda e Paula Dupraz-Dobias
Produzione: Dominique Soguel
Appendice: le risposte di Metalor
Risposte di Metalor
Risposte di Metalor
Le indagini su Minerales del Sur sono condotte dalle autorità peruviane. Metalor non è in alcun modo incriminata e non conosciamo ulteriori dettagli.
Il pubblico ministero peruviano ha contattato la Metalor dopo il sequestro di 91 chili d'oro nel 2018?
Ci è stato chiesto di fornire informazioni relative ai nostri rapporti commerciali con la Minerales del Sur. Come richiestoci, abbiamo inoltrato tutta la documentazione necessaria (accordo, fatture, prove di bonifici bancari ecc.).
Minerales del Sur conosceva la provenienza dell'oro sequestrato?
Ogni spedizione è accompagnata da una documentazione con tutte le informazioni necessarie, compresa la concessione della miniera da cui proviene il minerale. Non abbiamo motivo di credere che queste informazioni non siano corrette, ma non possiamo nemmeno garantirlo. L'inchiesta farà luce anche su questo aspetto.
Metalor sta riconsiderando la decisione di non più acquistare oro dal Perù alla luce dell'inasprimento delle misure volte a impedire l'estrazione illegale a La Pampa e a formalizzare la produzione mineraria nella regione Madre de Dios?
Accogliamo positivamente queste misure, ma attendiamo l'attuazione pratica. Madre de Dios è una regione da cui il nostro gruppo non compera più alcun minerale. Non crediamo che ciò cambi prossimamente. Per quanto riguarda le miniere artigianali siamo disposti a valutare altre opzioni. Tuttavia ci deve essere uno sforzo concertato da parte di tutti gli attori coinvolti (tutte le agenzie governative, minatori, autorità locali e ONG). Non siamo però ancora a questo punto. In Perù continuiamo a collaborare con miniere industriali.
Come rispondete alle critiche, espresse anche dal governatore di Madre de Dios, secondo cui il gruppo Metalor dovrebbe aiutare i minatori nel processo di formalizzazione e sostenerli finanziariamente per acquistare tecnologia pulita, ossia macchinari che non richiedono l'impiego di mercurio?
Metalor ha sostenuto in maniera decisiva il processo di formalizzazione. È il modo migliore per i minatori per ottenere un prezzo giusto per il loro oro e per migliorare le condizioni di lavoro, applicando i metodi sostenibili da un punto di vista ambientale. Tuttavia, il nostro gruppo non si può assumere questa responsabilità. Come già detto è un impegno che tutte le parti in causa devono assumersi.
Quanto sapete sulla provenienza dell'oro dei vostri acquirenti diretti? È possibile risalire in maniera trasparente all'origine dell'oro?
A questa domanda abbiamo già risposto sopra quando abbiamo indicato che ogni spedizione è accompagnata dalla necessaria documentazione.
Avete mai interrotto i rapporti commerciali perché la produzione di un'azienda superava la quantità d'oro che era possibile estrarre? Se sì, con quali compagnie?
Monitoriamo periodicamente il volume di produzione per evitare situazioni analoghe a quelle descritte da lei. Sì, abbiamo interrotto rapporti commerciali nel rispetto della legge. Non compromettiamo i nostri valori per fare affari.
Il gruppo Metalor si è già rivolto alle autorità peruviane per esprimere le proprie preoccupazioni sull'origine dell'oro e sulla legislazione lassista in ambito di compravendita d'oro?
Sì, quando abbiamo partecipato al processo di formalizzazione e a più riprese da allora. Tutte le risposte ottenute dalle varie autorità peruviane (ministero delle miniere, Activos Mineros, ufficio della formalizzazione, Sunat) sono molto rassicuranti. Tuttavia, siamo delusi perché il quadro legislativo e la sua applicazione non sono sufficientemente solidi.
Siete a conoscenza di qualche complicità tra i maggiori acquirenti nella regione Madre de Dios e se questi si scambiano o uniscono il proprio oro.
No. Metalor non compera oro in questa regione.