L'eredità del Cervino
150 anni del CervinoUna montagna simbolo e una corda spezzata nel destino di una famigliaJohn Heilprin / Carlo Pisani
«Se la corda sul Cervino non si fosse spezzata, non esisterei»
«Se la corda sul Cervino non si fosse spezzata, non esisterei»
È qui che Peter Taugwalder junior, dopo mezzo secolo di riflessioni ed esitazioni, raccolse le idee per mettere su carta il suo racconto personale della tragica ascensione dei 4’478 metri del Cervino. Da qualche anno, il suo pronipote nato a Zermatt, il 34enne Matthias Taugwalder, sta cercando di far luce sul mistero di una corda spezzata. In occasione del 150º anniversario della storica scalata del 14 luglio 1865, l’appassionato di fotografia panoramica e di narrativa multimediale si è trasformato in una sorta di detective.
Matthias Taugwalder ha rovistato negli archivi pubblici e ha analizzato tutto ciò su cui ha potuto mettere le mani. Il suo obiettivo: determinare con più precisione la sequenza di eventi che hanno portato due guide alpine di Zermatt, Peter Taugwalder senior e junior, e l’alpinista britannico Edward Whymper, a essere gli unici superstiti della scalata. Quando si salvò grazie alla rottura della corda, Taugwalder junior era ancora ventenne. «Se la corda sul Cervino non si fosse spezzata, non esisterei», constata Matthias Taugwalder.
La lettera - una seconda versioneparte 1
È qui che Peter Taugwalder junior, dopo mezzo secolo di riflessioni ed esitazioni, raccolse le idee per mettere su carta il suo racconto personale della tragica ascensione dei 4’478 metri del Cervino. Da qualche anno, il suo pronipote nato a Zermatt, il 34enne Matthias Taugwalder, sta cercando di far luce sul mistero di una corda spezzata. In occasione del 150º anniversario della storica scalata del 14 luglio 1865, l’appassionato di fotografia panoramica e di narrativa multimediale si è trasformato in una sorta di detective.
(Carlo Pisani, SWI swissinfo.ch)
Giovane Taugwalder
Giovane Taugwalder
Giovane Taugwalder
Da bambino, Matthias Taugwalder vendeva spille commemorative durante gli anniversari della scalata che ha segnato, in modo indelebile, l’immagine della montagna, l’intero villaggio di Zermatt e il nome della sua famiglia. Quando un giornalista della Radio svizzera di lingua tedesca gli chiese cosa ne pensasse di questa storia, non seppe cosa rispondere. Ora invece ha molto da dire.
«La gente conosce soltanto la versione dei fatti di Whymper, diventata una sorta di resoconto ufficiale della prima ascensione del Cervino», osserva il fotografo in riferimento ai racconti di Whymper in libri quali Scrambles Amongst the Alps e alle sue dichiarazioni, sempre più contrastanti, alla stampa inglese. «Mi sono allora chiesto se anche i miei antenati non avrebbero dovuto avere la possibilità di raccontare la loro versione».
Da una parte, l’obiettivo di Taugwalder è di riabilitare la reputazione della sua famiglia, vittima di speculazioni sulla stampa e di recriminazioni. Il suo sforzo riflette un sentimento che si percepisce a Zermatt, secondo cui è giunto il momento di onorare pienamente quanto fatto dai Taugwalder.
Scivolata fatale
Scivolata fatale
Scivolata fatale
Èrisaputo da tempo che l’alpinista più inesperto della spedizione, Douglas Hadow, scivolò e cadde, trascinando nel baratro il reverendo Charles Hudson, Lord Francis Douglas e la guida alpina di Chamonix Michel Croz, l’ultimo uomo della cordata. Il corpo di Douglas non è mai stato ritrovato. Meno chiaro è invece come la sottile corda di canapa di Manila si sia spezzata tra Douglas e la sua guida, Peter Taugwalder senior, il quale riuscì ad avvolgere parte della fune attorno a una roccia. Sopra di lui c’era Whymper e, in cima alla cordata, Taugwalder junior. «Hanno salvato la vita a Whymper», sostiene Matthias Taugwalder.
Un cugino, Josef Taugwalder, 50 anni, e suo figlio David, 23 anni, stanno pure loro contribuendo a far riemergere il passato. I due, che hanno pressappoco le stesse età di Peter Taugwalder senior e junior all'epoca della prima scalata, vestono i panni dei loro celebri antenati in uno spettacolo teatrale a cielo aperto che si svolge quest’estate a Zermatt.
Di recente, anche la Televisione svizzera di lingua italiana (RSI) ha trasmesso un documentario in stile “indagine sulla scena del crimine”, per fare luce sull’accaduto. Grazie ai moderni strumenti della medicina legale, gli autori del programma sono giunti alla conclusione che Whymper tagliò la corda più spessa durante l’ascensione per essere il primo a raggiungere la vetta. Per questo motivo, durante la discesa è stata utilizzata la corda di scorta, più sottile, ciò che ha contribuito alla tragedia.
Whymper, la cui versione dei fatti è continuamente cambiata, fu l’unico sopravvissuto che parlava inglese. Ancora oggi, le testimonianze in tedesco dei Taugwalder sono in parte sconosciute.
La storia non è stata gentile con i Taugwalder, malgrado le indagini ufficiali abbiano scagionato le due guide vallesane. La vicenda rovinò la vita di Taugwalder senior e mise a repentaglio la carriera di guida alpina del figlio. Whymper, invece, è passato per un eroe, anche grazie ai suoi racconti autoglorificanti.
«Non voglio infastidirvi con i dettagli della nostra discesa, basta dire che in seguito, per più di due ore, ho pensato che ogni momento sarebbe stato l’ultimo; i due Taugwalder, completamente estenuati, piangevano come bambini e tremavano al punto di farci rischiare lo stesso destino degli altri», scrisse Whymper due settimane più tardi al geologo e alpinista svizzero Edmund von Fellenberg, rifiutando di assumersi qualsiasi responsabilità per la tragedia.
«Un'unica scivolata, o un solo passo falso, è stato all’origine di tutto questo tormento», indicò Whymper, che inizialmente non diede la colpa ai Taugwalder. Oltre mezzo secolo dopo, il più giovane dei Taugwalder scrisse nel suo resoconto che fu invece Whymper a essere emotivamente sopraffatto dagli eventi.
«È facile immaginare le nostre sensazioni. Per un attimo non ci siamo potuti muovere a causa dello spavento. Alla fine abbiamo provato ad avanzare. Ma Whymper tremava e faceva fatica a fare un passo in più. Mio padre è andato davanti, doveva continuamente girarsi per mettere le gambe di Whymper sugli spuntoni rocciosi. Dovevamo fermarci e riposarci in continuazione siccome non ci sentivamo bene», scrisse il giovane Taugwalder, stando a una nuova traduzione realizzata da Matthias Taugwalder.
Come è fatta una corda?
Come è fatta una corda?
Sviluppate durante la Seconda guerra mondiale, le corde sono decisamente più resistenti e durature, sono disponibili in diversi diametri e sono facili da maneggiare. Inoltre, sono dotate di una certa elasticità per attenuare lo choc della caduta. Negli ultimi anni, in Svizzera sono stati condotti diversi test per determinare quanto successe durante la prima ascensione del Cervino.
Per il 140º anniversario della scalata del Cervino, il fabbricante svizzero Mammut ha testato una corda simile a quella che si spezzò nel 1865. La rottura si è verificata con un peso di 300 kg, che corrisponde circa a quello di quattro persone. Secondo il test, all’origine della tragedia ci fu dunque un incidente e non il taglio della corda.
Una sezione della corda che si è spezzata è esposta nel museo di Zermatt. Era spessa la metà ed era molto meno resistente delle altre due corde usate per la scalata e sviluppate dal Club alpino di Londra.
Ricerca della verità
Ricerca della verità
Ricerca della verità
Per mantenere lo spirito pionieristico e imprenditoriale dei suoi antenati, ha intrapreso quello che definisce un “viaggio dell’eroe”: da utilizzatore assiduo della tastiera, in sovrappeso e con un’inclinazione per la realtà virtuale, si è trasformato in un energico scalatore-fotografo che collabora con i grandi nomi del’alpinismo. Per questo ha dovuto perdere 15 kg.
Negli ultimi anni, la sua trasformazione è stata possibile grazie all’aiuto e ai consigli di uno dei suoi cugini, Gianni Mazzone, 51 anni, un altro diretto discendete dei due Taugwalder. I Taugwalder incarnano una cultura di guide di montagna che a Zermatt ha profonde radici dalla seconda metà del XIX secolo. Gianni Mazzone, ex presidente dell’Associazione delle guide alpine di Zermatt, sta portando avanti la tradizione di famiglia. In totale ha guidato circa 300 spedizioni sul Cervino.
La lettera - una seconda versioneparte 2
Guide di ZermattArrivare in cima è a metà strada
(John Heilprin/SWI swissinfo.ch)
Eredità scomoda
Eredità scomoda «Tra i discendenti dei Taugwalder c’è il sentimento che qualcosa non quadri»
Eredità scomoda «Tra i discendenti dei Taugwalder c’è il sentimento che qualcosa non quadri»
Trascorrendo del tempo con loro, ci si rende conto di quanto la prima storica ascensione sia tutt’oggi un pesante fardello da portare. Entrambi sono intenzionati a ripulire l’immagine della loro famiglia tramandata nella storia.
Quando si osserva Mazzone mentre accompagna i suoi clienti, diventa evidente il motivo per cui il padre del suo trisnonno avvolse la corda attorno a un masso appena prima dell’incidente: è l’istinto di una guida quello di assicurare sempre la cordata.
Quando la corda si ruppe senza preavviso, questo riflesso fu un gesto salvavita. È ad ogni modo quello che credono Mazzone e Taugwalder. Ma allora perché i Taugwalder non sono conosciuti dagli allievi svizzeri in quanto eroi nazionali per aver realizzato la prima ascensione della montagna simbolo della Svizzera? È la domanda che continuano a porgersi la famiglia e gli altri abitanti della valle.
«Tra i discendenti dei Taugwalder c’è il sentimento che qualcosa non quadri», riassume Matthias Taugwalder a metà strada sul Gornergrat durante un’escursione di allenamento in sua compagnia. «E molte persone a Zermatt condividono la stessa opinione».
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Custodi di una montagna simbolo
La tradizione ben custodita delle guide alpine di Zermatt riflette il carattere del Cervino e delle altre vette della valle, che dalla seconda metà dell’Ottocento attirano turisti in cerca di avventura.
150 anni dopo, la tragedia del Cervino sale sul palcoscenico
Centocinquanta anni fa due guide alpine di Zermatt, Peter Taugwalder senior e junior, parteciparono alla prima scalata del Cervino. Un’impresa entrata nella storia, ma che si concluse però in tragedia. Oggi, una nuova generazione di Taugwalder affronta un’altra avventura. In uno spettacolo teatrale all’aperto, raccontano la storia che ha segnato una montagna, un villaggio e tutta una famiglia.
Neve artificiale per salvare i ghiacciai delle Alpi
I ghiacciai alpini stanno scomparendo a causa del riscaldamento climatico. Mentre in montagna c'è chi si appella alla divina provvidenza, i ricercatori tentano di frenare lo scioglimento con soluzioni tecnologiche.
Alpi più pericolose con il ritiro dei ghiacciai?
Lo scioglimento dei ghiacciai destabilizza i versanti delle montagne e accresce il rischio di frane e di inondazioni. Apre però anche nuovi scenari per il turismo alpino.