Il mito del San Gottardo
Il mito del San GottardoViaggio sopra la galleria più lunga del mondo
Erstfeld - Wassen
Da Erstfeld a Wassen
Alla conquista del San Gottardo
360°La chiesa di Wassen
Arrivati a Wassen, dopo un po’ più di tre ore di cammino, la prima cosa che facciamo è di toccare con mano la chiesa bianca che si staglia sulla collina in mezzo alla valle. Una chiesa che ci è sembrata a volte un miraggio e che spesso ci ha fatto sfuggire qualche imprecazione. Wassen è conosciuta per una delle tante prodezze ingegneristiche della linea ferroviaria. Tre gallerie elicoidali permettono di superare in pochi chilometri un dislivello di quasi 100 metri. Chi si trova sul treno ha però l’impressione di viaggiare sul posto. Per alcuni minuti la chiesa è sempre lì: a destra, a sinistra, in basso, in alto…
Wassen - Andermatt
Da Wassen ad Andermatt
360°Il ponte del Diavolo
È qui che ha veramente avuto inizio la storia del San Gottardo. Grazie all’aiuto del diavolo, che lo costruì in cambio dell’anima del primo passante... una sfortunata capra, spinta sul ponte dagli astuti urani.
Sulla sponda destra della gola, un imponente monumento con scritte in cirillico ci ricorda che qui, nel 1799, si svolse anche una cruenta battaglia tra l’armata del generale russo Suvorov e le truppe napoleoniche. Suvorov attraversò coi suoi 21'000 soldati i passi del San Gottardo, del Lucomagno e dell’Oberalp, un’impresa paragonata da alcuni a quella di Annibale ed entrata nella leggenda militare russa.
Anche se è l’unico episodio bellico di rilievo avvenuto nella regione, il San Gottardo trasuda di storia militare. Basta gettare uno sguardo attento alle pareti di roccia per rendersi conto che la zona è stata scavata come un groviera, con bocche da fuoco che spuntano ovunque. Stiamo però anticipando i tempi. È presto per parlare di questo aspetto del recente passato. In cima al passo avremo occasione di toccarlo con mano. Per il momento, le ruspe e le gru che colonizzano Andermatt ci riportano all’immediato presente.
Andermatt - S. Gottardo
Andermatt - Passo del San Gottardo
360°Sul passo del San Gottardo
Entriamo nell’austero e magnifico ospizio (la cui presenza è attestata sin dal 1237), recentemente ristrutturato. Ogni camera porta il nome di un personaggio illustre transitato da qui: Goethe, Honoré de Balzac, Victor Hugo, Rossini, Petrarca… La nostra è dedicata a Michail Bakunin. Ci addormentiamo cullati dalla storia.
S. Gottardo - Airolo
Passo del San Gottardo – Airolo
360°La Tremola
Arriviamo alla Tremola, senza dubbio la strada simbolo del San Gottardo, una vera e propria opera d’arte dei tempi moderni, che ha oggi lo stesso aspetto di quando fu portata a termine nel 1951. Su una distanza di un chilometro in linea d’aria, 24 curve permettono di superare un dislivello di 340 metri. Diversi coraggiosi ciclisti affrontano il lastricato in granito, mentre automobilisti a bordo di vetture d’epoca cercano forse di rivivere sensazioni quando l’auto era regina e il viaggio in macchina un’avventura.
Dopo aver superato gli stretti tornanti, la valle si apre. Cinquecento metri più in basso scorgiamo perfettamente Airolo e parte della Leventina. Nei pressi della caserma di Motto Bartola, ci attende Edoardo Reinhart. Questa guida dell’associazione Amici del Forte Airolo ci accompagna fino a davanti a quella che a prima vista assomiglia a una normale cascina. Una cascina con una porta blindata?
Alla scoperta del forte Foppa Grande
Airolo - Pollegio
Airolo – Pollegio
360°Giornico
Il nostro viaggio sta ormai per giungere alla fine. Ancora qualche pedalata e poco dopo Bodio ci imbattiamo in un’enorme fresa, utilizzata per lo scavo della nuova galleria, posata sul ciglio della strada. Il suo lavoro ormai è finito. Adesso è diventata un monumento alla modernità.
Il portale sud si trova a poche decine di metri. Tra qualche mese inizieranno a sbucare i treni. La montagna di storia e di miti potrà essere attraversata in un battibaleno. E con la velocità, magari anche la leggenda del San Gottardo pian piano scomparirà. O forse a questa leggenda andrà semplicemente ad aggiungersi un altro tassello.